Si va verso lo stralcio del criterio del “massimo ribasso” negli appalti. Nel corso della cabina di regia che si è tenuta in mattinata sarebbe stato stato deciso di accantonare, si apprende da diverse fonti dell'esecutivo, il criterio del “massimo ribasso” che aveva sollevato l'opposizione di sindacati, M5S e centrosinistra. La norma prevedeva di favorire l'offerta economicamente più vantaggiosa nei bandi di gara per gli appalti.
Quello del massimo ribasso era una delle norme più dibattute del decreto Semplificazioni. Il provvedimento, legato a Piano nazionale di ripresa e resilienza, dovrebbe approdare domani, venerdì 28 maggio, sul tavolo del Consiglio dei ministri. Dovrebbero essere all’esame del governo anche le norme sulla governance del Pnrr, mentre il piano per il reclutamento nella pubblica amministrazione in vista della realizzazione dei progetti del Recovery plan dovrebbe essere esaminato la prossima settimana. Intanto è in corso a Palazzo Chigi l’incontro tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e i rappresentanti dei sindacati. La riunione ha lo scopo di fare il punto sulle misure che entreranno nel pacchetto semplificazioni.
Il governo non dovrebbe solo accantonare il criterio del massimo ribasso. La soglia per i subappalti dovrebbe restare ferma al 40%, come nella misura attualmente in vigore e che, nel nuovo dl semplificazioni, verrà semplicemente prorogata. Le due soluzioni, ovvero lo stralcio del massimo ribasso e la proroga del subappalto al 40%, dovrebbero essere illustrate dal premier nell’incontro con i sindacati. Salterebbe così anche la cosiddetta “liberalizzazione dei subappalti”, che aveva creato frizioni e malumori nella maggioranza.
Sempre secondo quanto si apprende, in occasione della cabina di regia il ministro del Lavoro Andrea Orlando del Pd e quello della Salute Roberto Speranza di Leu hanno chiesto un confronto con le parti sociali sulle norme che riguardano i subappalti.
Durante la riunione della Cabina di regia, fanno sapere fonti di Palazzo Chigi, «si è convenuto che il Governo, nel costruire i tre pilastri essenziali per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), seguirà un approccio unitario complessivo che riguarderà contestualmente la progettazione della governance del Pnrr, le semplificazioni normative e un piano di reclutamento nella Pubblica Amministrazione. Questi tre elementi - osservano ancora le fonti - costituiscono il presupposto necessario per poter associare alla complessità del Pnrr un quadro normativo appropriato, un modello di gestione efficace e un'adeguata disponibilità di competenze».
Il governo tenta dunque il rush finale sul decreto Semplificazioni. Dopo settimane di stesure, discussioni e tensioni all'interno dell'esecutivo e con le parti sociali (arrivate in alcuni momenti anche ad assumere i toni dello scontro diretto), e soprattutto dopo “l'incidente” sui licenziamenti, la cabina di regia convocata dal presidente de Consiglio Mario Draghi ha fatto il punto sulle misure, specialmente quelle più divisive come gli appalti, così da tirare le somme per raggiungere un’intesa e rispettare la tempistica indicata dal cronoprogramma del Recovery plan.
Il provvedimento, fondamentale per proseguire praticamente con tutti i progetti del Pnrr, è infatti atteso entro la fine del mese e il consiglio dei ministri per l'approvazione potrebbe essere domani, venerdì 28 maggio, ma non è escluso uno slittamento alla prossima settimana. «Penso che si chiuda domani», ha detto la ministra Elena Bonetti al termine della cabina di regia.
«Come Lega - ha sottolineato il leader Matteo Salvini - esprimiamo grande soddisfazione, non si parlerà più di appalti al massimo ribasso per le opere pubbliche, che non tutelano l'interesse collettivo e nemmeno quello delle imprese sane. Semplificare e velocizzare è fondamentale per la ripartenza del Paese, garantendo sicurezza ai lavoratori, certezza alle imprese e qualità delle opere».
(Fonte: ilsole24ore.com)